giovedì, marzo 15, 2007

G8. La Corte di Strasburgo dichiara ammissibile il ricorso della famiglia Giuliani.

La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha dichiarato ammissibile la richiesta di ricorso della famiglia Giuliani sul caso di Carlo Giuliani, il manifestante di 23 anni ucciso dai carabinieri durante le manifestazioni contro il G8 di Genova del 2001. La Corte deciderà sul merito del caso entro alcuni mesi (in generale da due a cinque, a seconda dei casi). La famiglia Giuliani (il padre di Carlo, Giuliano, la madre Heidi e la sorella Elena) hanno introdotto il ricorso nel giugno 2002, invocando l'articolo 2 della Convenzione europea sui diritti dell'uomo (diritto alla vita). Secondo la famiglia, la morte di Carlo è stata causata da un uso eccessivo della forza (da parte dei carabinineri). I ricorrenti sostengono inoltre che l'organizzazione delle operazioni di mantenimento e di ristabilimento dell'ordine pubblico fossero inadeguate.
Un'altra accusa riguarda l'assenza di soccorso immediato al ragazzo (la Jeep dei carabinieri passó due volte sul suo corpo, dopo che era stato colpito da un proiettile alla testa), in violazione degli articoli 2 e 3 della Convenzione (proibizione dei trattamenti inumani).
La famiglia Giuliani invoca anche gli articoli 2 e 6 (diritto a un equo processo) e 13 (diritto a un'istanza effettiva di ricorso), puntando il dito contro il modo in cui sono state condotte le indagini. I ricorrenti sottolineano che sono stati ascoltati alcuni testimoni e gli alti responsabili delle forze di polizia.
Inoltre, segnalano che uno degli esperti nominati dal pubblico ministero - quello che sosterrà poi la tesi ufficialmente accettata del proiettile sparato in aria da un carabiniere, che ha colpito il ragazzo per essere stato deviato da un sasso lanciato da un manifestante - aveva pubblicato in precedenza un articolo favorevole alla tesi della legittima difesa. Infine, la famiglia Giuliani fa notare che, benchè l'inchiesta riguardasse le responsabilità di due carabinieri (quello che ha sparato e l'autore della Jeep), molte indagini sono state affidate agli stessi carabinieri.

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